Podda (Fp), Cgil più unita alla fine del congresso
07 maggio 2010 ore 12.30
“L’auspicio è che la Cgil esca dal congresso più unita di quanto vi è entrata. Un risultato che non si può raggiungere con qualche alchimia verbale sui documenti, ma solo se c’è una forte volontà che vada in questa direzione. Abbiamo alcune ore di lavoro per farlo, e sarebbe un segnale di unità forte in un paese in cui tutti, invece, tendono a dividersi”. Così Carlo Podda, della Funzione pubblica e firmatario del secondo documento congressuale, si è rivolto alla platea congressuale della Cgil. “Le differenze – ha detto – vanno tenute insieme e devono diventare un valore. Del resto la pluralità è un fattore essenziale della Cgil e il fondamento della sua confederalità”.
Podda ha sottolineato come uno dei temi centrali del congresso sia la proposta del nuovo modello contrattuale che “se ho capito bene – ha rilevato – dovrebbe avere il suo punto centrale nella proposta di un accordo quadro che dia più flessibilità e salvaguardi l’autonomia delle categorie. Mi pare un’idea interessante, per la realizzazione della quale, io credo, il nuovo gruppo dirigente che uscirà da questa assise dovrebbe ricevere un mandato”. Il sindacalista della Fp ha anche apprezzato le aperture di Cisl e sul Uil, in particolare sulla legge in materia di rappresentanza e rappresentatività sul modello di quella del pubblico impiego. “Tuttavia – ha detto – quelle norme hanno alcune problematicità che già D’Antona aveva individuato, e che non consentono di verificare il consenso dei lavoratori quando vengono sottoscritti i singoli accordi”. Altro tema cardine che la Cgil deve affrontare nel prossimo futuro è quello di progettare politiche innovative per i giovani. “Sono d’accordo con Epifani – ha argomentato Podda – che non basta tradurre questo obiettivo in politiche organizzative, e che bisogna lavorare sul precariato, i diritti, la formazione, il problema della casa, e tuttavia anche le politiche organizzative sono necessarie, per muoversi con efficacia su questo terreno”. Per i giovani, ha concluso il sindacalista, lo slogano giusto potrebbe essere “stesso lavoro, stessi diritti”. Infine, una forte presa di posizione: “Con molta fermezza, possiamo dire che la Cgil si opporrà ad ogni forma di snaturamento dello Statuto dei lavoratori, fino allo sciopero generale”. (SI)
Podda ha sottolineato come uno dei temi centrali del congresso sia la proposta del nuovo modello contrattuale che “se ho capito bene – ha rilevato – dovrebbe avere il suo punto centrale nella proposta di un accordo quadro che dia più flessibilità e salvaguardi l’autonomia delle categorie. Mi pare un’idea interessante, per la realizzazione della quale, io credo, il nuovo gruppo dirigente che uscirà da questa assise dovrebbe ricevere un mandato”. Il sindacalista della Fp ha anche apprezzato le aperture di Cisl e sul Uil, in particolare sulla legge in materia di rappresentanza e rappresentatività sul modello di quella del pubblico impiego. “Tuttavia – ha detto – quelle norme hanno alcune problematicità che già D’Antona aveva individuato, e che non consentono di verificare il consenso dei lavoratori quando vengono sottoscritti i singoli accordi”. Altro tema cardine che la Cgil deve affrontare nel prossimo futuro è quello di progettare politiche innovative per i giovani. “Sono d’accordo con Epifani – ha argomentato Podda – che non basta tradurre questo obiettivo in politiche organizzative, e che bisogna lavorare sul precariato, i diritti, la formazione, il problema della casa, e tuttavia anche le politiche organizzative sono necessarie, per muoversi con efficacia su questo terreno”. Per i giovani, ha concluso il sindacalista, lo slogano giusto potrebbe essere “stesso lavoro, stessi diritti”. Infine, una forte presa di posizione: “Con molta fermezza, possiamo dire che la Cgil si opporrà ad ogni forma di snaturamento dello Statuto dei lavoratori, fino allo sciopero generale”. (SI)
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