La campagna
Appalti, una giornata straordinaria per i diritti di tutti
di rassegna.it 19 marzo 2015 ore 09.22
Oggi, 19 marzo, è la giornata nazionale per la raccolta firme a sostegno della proposta di legge per la legalità ed il lavoro negli appalti. Centinaia di iniziative in tutto il paese, banchetti allestiti nei luoghi di lavoro. Obiettivo 300.000 firme

Garantire diritti e tutele per i lavoratori impiegati negli appalti, dalle illegalità che quotidianamente si registrano e dagli effetti del Jobs Act, attraverso la clausola sociale e la responsabilità solidale. Per questo la Cgil ha avviato una campagna, dietro le parole “Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in appalto”, a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema.
Per questi stessi motivi oggi la Cgil promuove una giornata nazionale di raccolta straordinaria di firme: dal nord al sud del paese, sono in programma centinaia di iniziative, a partire da banchetti allestiti nei luoghi di lavoro, per sensibilizzare tutti su di un tema cruciale. Si stima, infatti, “che i lavoratori 'in appalto', o peggio 'in sub appalto', siano oltre tre milioni e mezzo e che siano presenti trasversalmente in quasi tutti i settori, pubblici e privati, dalle forniture ai servizi passando per le costruzioni. Sono esposti per una vita al precariato, pur essendo per la gran parte assunti a tempo indeterminato, senza carriere contributive dignitose, con basse retribuzioni e senza valorizzazione professionale. Perché quello negli appalti è lavoro povero, intenso, frammentario, faticoso e mal
retribuito”.
Ma soprattutto, spiega il sindacato, “sono spesso le vere vittime del malaffare, degli sprechi e delle inefficienze che caratterizzano questo segmento del mondo del lavoro, senza adeguate tutele e senza che vengano riconosciuti e rispettati i diritti minimi”. Il tutto, prosegue, “mentre il combinato disposto, contratto a tutele crescente e sgravi fiscali per le nuove assunzioni, potrebbe determinare una vera e propria esplosione di licenziamenti e di nuove assunzioni a 'monetizzazione crescente', azzerando diritti pregressi”.
Da questa analisi la proposta di legge di iniziativa popolare della Cgil che, in estrema sintesi, prevede: la garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati negli appalti privati e pubblici; il contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra le imprese; la tutela dell'occupazione nei cambi di appalto. Una proposta che vive in una campagna che sta attraversando l'intero paese attraverso un furgone partito dalla Val d'Aosta a metà febbraio e che arriverà a Roma entro la fine di aprile per chiudere la campagna e la raccolta di firme.
Tweet riguardo #dirittinocorruzione
Per questi stessi motivi oggi la Cgil promuove una giornata nazionale di raccolta straordinaria di firme: dal nord al sud del paese, sono in programma centinaia di iniziative, a partire da banchetti allestiti nei luoghi di lavoro, per sensibilizzare tutti su di un tema cruciale. Si stima, infatti, “che i lavoratori 'in appalto', o peggio 'in sub appalto', siano oltre tre milioni e mezzo e che siano presenti trasversalmente in quasi tutti i settori, pubblici e privati, dalle forniture ai servizi passando per le costruzioni. Sono esposti per una vita al precariato, pur essendo per la gran parte assunti a tempo indeterminato, senza carriere contributive dignitose, con basse retribuzioni e senza valorizzazione professionale. Perché quello negli appalti è lavoro povero, intenso, frammentario, faticoso e mal
retribuito”.
Ma soprattutto, spiega il sindacato, “sono spesso le vere vittime del malaffare, degli sprechi e delle inefficienze che caratterizzano questo segmento del mondo del lavoro, senza adeguate tutele e senza che vengano riconosciuti e rispettati i diritti minimi”. Il tutto, prosegue, “mentre il combinato disposto, contratto a tutele crescente e sgravi fiscali per le nuove assunzioni, potrebbe determinare una vera e propria esplosione di licenziamenti e di nuove assunzioni a 'monetizzazione crescente', azzerando diritti pregressi”.
Da questa analisi la proposta di legge di iniziativa popolare della Cgil che, in estrema sintesi, prevede: la garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati negli appalti privati e pubblici; il contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra le imprese; la tutela dell'occupazione nei cambi di appalto. Una proposta che vive in una campagna che sta attraversando l'intero paese attraverso un furgone partito dalla Val d'Aosta a metà febbraio e che arriverà a Roma entro la fine di aprile per chiudere la campagna e la raccolta di firme.
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