Finmeccanica: Fiom, no a cessione Genova
05 marzo 2012 ore 16.13
La vendita a multinazionali straniere per fare cassa può portare nel tempo a conseguenze disastrose per la città
"L’avvio di una fase di vendita a multinazionali straniere per fare cassa, può portare a conseguenze disastrose nel tempo, a un forte ridimensionamento o a chiusure e trasferimenti. Finmeccanica è il cuore del nostro apparato industriale, ridimensionare queste aziende vuol dire mettere a rischio la presenza del cuore industriale a Genova". Così si esprime la Fiom di Genova in merito alla possibile cessione delle aziende Finmeccanica.
"Gli errori commessi dal gruppo dirigente negli ultimi anni hanno generato problemi – continua il sindacato –, soprattutto di tenuta industriale. La holding Finmeccanica è da anni una holding industriale: metta dunque il lavoro industriale al centro dei propri obiettivi e non solo la finanza. Il governo, proprietario di maggioranza di Finmeccanica, deve dire cosa ne pensa, ed inoltre indicare come si tutela la seconda azienda manifatturiera italiana. In Finmeccanica si ritorni a parlare di lavoro. Non consentiremo una ulteriore riduzione del nostro apparato industriale. Le produzioni: trasporti, energia, telecomunicazioni, it sono strategiche in qualunque Paese, perchè in Italia no?"
"Questo è il momento – aggiunge la Fiom genovese – in cui si deve consolidare l’apparato industriale: vendere o ridimensionare è sbagliato, soprattutto in queste aziende risanate, che oggi sviluppano prodotti di qualità e sono competitive sui mercati mondiali. Si faccia cassa con altro e soprattutto ci si confronti sui piani Industriali, sui piani di consolidamento e di rilancio; Finmeccanica ha un ruolo importante nella nostra città e nel nostro Paese, perciò continui a esercitarlo. Queste ragioni devono diventare le ragioni di tutta la città. I lavoratori sono pronti ancora una volta a difendere l’apparato industriale, per difendere il futuro della città. Anche la politica in questa fase deve intervenire con determinazione".
"Gli errori commessi dal gruppo dirigente negli ultimi anni hanno generato problemi – continua il sindacato –, soprattutto di tenuta industriale. La holding Finmeccanica è da anni una holding industriale: metta dunque il lavoro industriale al centro dei propri obiettivi e non solo la finanza. Il governo, proprietario di maggioranza di Finmeccanica, deve dire cosa ne pensa, ed inoltre indicare come si tutela la seconda azienda manifatturiera italiana. In Finmeccanica si ritorni a parlare di lavoro. Non consentiremo una ulteriore riduzione del nostro apparato industriale. Le produzioni: trasporti, energia, telecomunicazioni, it sono strategiche in qualunque Paese, perchè in Italia no?"
"Questo è il momento – aggiunge la Fiom genovese – in cui si deve consolidare l’apparato industriale: vendere o ridimensionare è sbagliato, soprattutto in queste aziende risanate, che oggi sviluppano prodotti di qualità e sono competitive sui mercati mondiali. Si faccia cassa con altro e soprattutto ci si confronti sui piani Industriali, sui piani di consolidamento e di rilancio; Finmeccanica ha un ruolo importante nella nostra città e nel nostro Paese, perciò continui a esercitarlo. Queste ragioni devono diventare le ragioni di tutta la città. I lavoratori sono pronti ancora una volta a difendere l’apparato industriale, per difendere il futuro della città. Anche la politica in questa fase deve intervenire con determinazione".
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per Ansaldo Breda, Ansaldo Energia, Ansaldo Sts e Menarini Bus bisognera' trovare soluzioni per farle rimanere a titolarita' italiana e sul territorio nazionale. A Finmeccanica devono per forza affiancarsi altri players italiani del calibro di; Fiat Industrial-(IVECO-Breda Menarini), ( Fincantieri-DRS-AVIO per propulsioni e navigazione; vedi Joint Venture tra DRS e General Atomics),(FS-Ansaldo Breda-Ansaldo Sts-Firema-Sirti). Ansaldo Energia con Terna.